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Storia del Nido

Malgrado le sue origini risalgano già al 1845, quando su esempio di altre istituzioni a Locarno si formò un comitato per la creazione di un asilo, il Nido dell’infanzia comunale di Locarno in quanto tale è operativo dall’ottobre del 1977.

È stato il primo istituto in Ticino di carattere pubblico, creato anche grazie alla donazione dei fratelli Margherita ed Ettore Ranzoni. Sulla base di più studi il Municipio di Locarno aveva deciso a quel momento di progettare un Asilo Nido “considerato come estensione nella formazione educativa e non assistenziale, particolarmente necessaria per il bambino in tenera età privo delle cure della madre che lavora”.

Il progetto fu diretto dell’architetto Georg Feinstmann, che con il neo-nominato direttore dell’asilo Carlo Bizzozero fece viaggi di studio nella Svizzera tedesca e romanda per documentarsi sugli aspetti pedagogici, sull’organizzazione degli spazi e sull’arredo. Si è trattato quindi di un’opera pionieristica da parte della città di Locarno, che aveva l’unico Asilo Nido di questa tipologia in Ticino. Ben presto l’istituzione conobbe un grande successo, con il numero di domande d’iscrizione che superava già dopo pochi mesi la capacità d’accoglienza.

Nei primi decenni di attività, sotto la direzione di Carlo Bizzozero, l’Asilo Nido si caratterizzò come istituzione socio-educativa che cercava di portare aiuto alle famiglie in condizioni difficili. L’obiettivo era di preservare la salute dei genitori e le condizioni di sviluppo dei bambini in presenza di situazioni di precarietà famigliare (disagi economici, condizioni monoparentali, contesti disagiati a causa di malattie, alcool, droga o tensioni).

Le rette, calcolate in base al reddito, erano abbordabili anche per famiglie che vivevano modestamente, i costi restanti erano sussidiati dal Cantone. L’Asilo Nido aveva quindi la triplice funzione di prevenzione, educazione e compensazione (per ridurre lo scarto tra le varie classi sociali). Grazie a questo percorso l’istituzione è stata considerata, fino al 2006, uno dei 6 nidi comunali storici del Cantone.

Nel 2003, a causa del contesto economico e culturale profondamente mutato, l’autorità politica ha dato inizio a una revisione totale della normativa sulle famiglie con una nuova Legge per le famiglie, entrata in vigore nel 2006. Grazie a tale legge si è giunti a una progressiva condivisione della funzione di custodia e di socializzazione dei bambini da parte di entrambi i genitori, e pertanto alla necessità di consentire loro di fare scelte individuali. Dalla normalità del doppio impiego è quindi nato l’obiettivo di consentire ai genitori di collocare i figli in un nido.

Inoltre è stato definito che le Commissioni tutorie o i servizi sociali autorizzati dovevano poter segnalare e collocare dei minori in situazione di disagio in una struttura regionale in cui fossero seguiti da personale specializzato. Al Nido dell’infanzia comunale di Locarno è stato di conseguenza attribuito un mandato per accogliere 10 bambini con necessità di protezione.

La Legge per le famiglie, infine, determina i requisiti minimi di qualità che il Nido deve soddisfare per poter continuare a ricevere l’autorizzazione.

Negli stessi anni la direzione dell’istituto è passata a Daniela Manfredi. Tale cambiamento ha portato anche a una modifica dell’orientamento del Nido per aggiornare, in collaborazione con tutto il personale educativo, il modello pedagogico seguito. A causa della continua richiesta inoltre il Nido ha ampliato la sua offerta fino a 63 posti giornalieri, suddivisi in cinque gruppi.

Dal 2006 ad oggi il personale ha seguito più formazioni per aggiornarsi sulle teorie in continua evoluzione legate al mondo dell’infanzia e dell’accoglienza, modificando sostanzialmente l’impostazione complessiva dell’istituto.

Nel 2021 il Nido ha nuovamente aumentato la sua offerta per arrivare a 70 posti giornalieri. Attualmente il Comune sta lavorando per poter aprire una seconda struttura in modo da garantire una maggiore offerta.

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