Progetto pedagogico

Metodologie

Il Nido non segue una metodologia unica, ma trae spunto da più pensieri, correnti e filosofie alla ricerca del continuo miglioramento, seguendo anche la costante evoluzione della pedagogia.

Alcuni pensieri a cui il servizio fa riferimento attualmente:

ELINOR GOLDSCHMIED

Ogni bambino ha un’educatrice di riferimento, in modo che sia seguito più da vicino in particolare durante il periodo dell’ambientamento e che anche i genitori possano avere un riferimento preciso. Durante la giornata l’educatrice è sullo sfondo e osserva: interviene solo quando davvero necessario, per permettere al bambino, competente fin dalla nascita, di essere indipendente. Vengono curati i dettagli per proporre un ambiente accogliente (ad esempio a tavola l’educatrice ha tutto a portata di mano per non doversi alzare disturbando il pranzo, vengono usate le tovaglie,…).

MARIA MONTESSORI

In tutti i gruppi si promuovono ampiamente l’autonomia pratica e quella emotiva. Il bambino non è visto come un adulto in miniatura, bensì come piccolo essere capace di grandi cose, se gli si permette di farle. Si cerca quindi di portarlo a sperimentare più esperienze possibili e a lasciarlo autonomo di decidere, nei limiti del rispetto del gruppo e dell’organizzazione di massima, cosa desidera fare, provare, apprendere. Per aiutarlo in questo gli spazi vengono strutturati in modo da favorire al massimo la sua autonomia (mobili alla sua altezza, giochi alla sua portata, angoli definiti che gli permettano di capire da solo cosa può fare in quel luogo,…) e il rispetto di sé.

EMMI PIKLER

Questa corrente viene seguita in particolare nel gruppo Pulcino (i più piccoli), dove gli spazi sono delimitati da cancelletti. In questo modo i bambini che già si spostano possono interagire con quelli che non lo fanno ancora, senza rischiare di invadere il loro spazio. I bambini che ancora non sono in grado di stare seduti al tavolo inoltre pranzano in braccio all’educatrice su una poltrona apposita. Nei momenti del cambio e del pasto il bambino ha l’attenzione privilegiata dell’educatrice, che si occupa unicamente di lui, mentre nei momenti di gioco impara pian piano ad accettare che quest’ultima lo osservi stando al di fuori dello spazio riservato ai bambini.

THOMAS GORDON

Una comunicazione efficace deve essere alla base di ogni servizio sociale. Thomas Gordon ha sviluppato un metodo comunicativo che, se messo in pratica correttamente, permette di eliminare alcune barriere della comunicazione e quindi avere una comunicazione migliore.

PEDAGOGIA DEI GENITORI

Si tratta di una filosofia che ha origine da vari pensieri derivanti da molte parti del mondo. Negli ultimi anni si è affermata sempre di più in Italia e in seguito in Ticino, grazie ai progetti PIPPI e TIPÌ (TIcino Progetto Infanzia, l’equivalente ticinese di PIPPI). L’idea di principio è quella che il genitore è un esperto al pari dell’educatore: il primo è il principale conoscitore del proprio bambino, il secondo ha le teorie generali sui bambini. Unire questi due saperi permette di lavorare al meglio per garantire uno sviluppo ottimale del bambino. Nella sezione Progetto Pedagogico è possibile trovare maggiori dettagli in merito.

Oltre a queste correnti, il Nido fa ampio riferimento ai fascicoli sviluppati dalla Commissione Svizzera per l’Unesco diretti alla prima infanzia e ai servizi di accoglienza di quest’ultima. In particolare si parla del “Quadro d’orientamento per la formazione, l’educazione e l’accoglienza della prima infanzia in Svizzera”, che è il primo documento che dal 2012, in Svizzera, fa riferimento alle esigenze e ai diritti del bambino piccolo. La pubblicazione è stata concepita adottando il punto di vista del bambino e costituisce la base per agire in modo corretto ed efficace.

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